La mia ricerca artistica mette radici in una sensazione indefinita, un impulso primordiale che segue le intuizioni e si esprime attraverso la trasformazione degli elementi. Questo processo non solo mi consente di plasmare la materia stessa, ma funge anche da specchio. La pratica artistica diventa così una visualizzazione dei processi della mente, un'indagine ispirata dall'alchimia, dove i cicli della materia riflettono quelli della psiche. Attraverso l’arte cerco di esplorare e rendere visibili i flussi mentali, di portare alla luce le connessioni sottili tra le trasformazioni esterne e interne. Filtrata, distillata e cristallizzata, l’impermanenza dei fenomeni naturali può essere fissata attraverso un linguaggio plastico ai margini della realtà, cercando le frontiere tra visibile e invisibile.



Guidato dal fascino del corpo umano e dellla materia, che attraverso processi di decomposizione, putrefazione, sublimazione, ha il misterioso potere di modelare nuove forme vitali.